“Di-segni sull’Iran”

“Di-segni sull’Iran”

Di: Redazione

L’arte è partecipazione, sociale e relazionale. Compito dell’artista è quello di aprire gli occhi sul mondo; una “finestra sul mondo” si diceva nel Rinascimento. I fatti successi in Iran ci hanno spinto ad iniziare un progetto artistico che svegliasse le coscienze in ognuno di noi e che non si fermasse alla rappresentazione di un evento.

Nasce così l’idea di sviluppare un lavoro “quotidiano” e lungo nel tempo, quasi un rituale: il disegno di linee è quasi un mantra guidato dal rumore e suono della matita su un grande foglio. Da qui l’idea di coinvolgere altri colleghi e altre classi del liceo per creare relazione e confronto a distanza.
L’episodio che ha scatenato tutto questo è stato l’omicidio di Mahsa Amini, ragazza uccisa per una ciocca di capelli “fuori posto”. Abbiamo discusso in aula, letto articoli e dialogato.
Siamo partiti dalla considerazione che i capelli sono linee in uno spazio vuoto, e lo spazio vuoto è un po’ come le mute coscienze. Deve essere riempito.
Le linee sono come solchi, sono confini da spezzare e sono chiaroscuri per dare volume alle lotte per le libertà di tutti i popoli.

prof W. Carnì / prof. S. Compagno

 

Classi II/IIG/IIF/

Tecnica: grafite su fogli 100 x 70 cm