Illuminotecnica 1979
Illuminotecnica
schede didattiche e di lavoro
Quaderno realizzato presso il centro stampa dell’Istituto Statale d’Arte di Monza nel 1979
Introduzione
I motivi per i quali è stato avviato questo lavoro sono essenzialmente di tre ordini
1. Pedagogico
orientare l’attenzione dal mondo delle forme verso il mondo delle forze, dalla soggezione del discreto quotidiano, le cose e gli oggetti, verso il campo del continuo e delle sintassi, da un’ecologia occasionale dei fenotipi a un’ecologia intrigante dei genotipi
2. Didattico
lo studio dei modelli continui, più che dei modelli formali, consente l’attivazione delle connessioni intradisciplinari e dei sistemi interdisciplinari
3. Professionale
queste relative ad elementi di illuminotecnica sono schede di base che dovranno essere sviluppate da successivi apporti, teorici ed operativi, e saranno coordinate con altri due elementi continui dell’ambiente: il suono e il microclima.
Sono infatti i modelli continui cha danno la possibilità di transire per le diverse aree in cui è stata articolata la didattica dell’Istituto e che consentono di far prevenire al progetto i dati fondativi elaborati dalle specifiche discipline d’area.
Le forme rilevano in un paesaggio epigenetico ed emergono al centro di bacini di tensori e di attrattori; “il proprio di ogni forma, di ogni morfogenesi, è di esprimersi come discontinuità delle proprietà del mezzo” – R. THOM –
È il continuo che localmente diventa singolare e questo si riconnette a quello per “catastrofi” di simbiosi, di predazioni o di biforcazione.
La fisica attuale costruisce macchine enormi per cogliere stati la cui durata di vita non supera i 10 -30 secondi e dove gli strumenti di accesso da matematici diventano matemagici.
…sono ancora qui riproposte antiche dialettiche: i discreti strumenti a corda rispetto ai continui strumenti a fiato; il vortice rispetto alla ruota, le strategie dello sguardo rispetto alle geometrie degli occhi che, a loro volta, tenaci, visitano e lungamente tentano le cose del mondo per poterle… sorprendere.
N. Silvestrini