Monza Green Experience – 8 | 10 Aprile 2022
I nostri studenti hanno partecipato alla manifestazione
Monza Green Experience – 8 | 10 Aprile 2022
Con le seguenti opere:
Classe // 3A
Indirizzo // SCENOGRAFIA
Titolo // Spirale aperta
Docente // Simonelli
Spirale Aperta è una struttura decorativa realizzata con materiali di scarto della potatura, che assume la forma di una scala che ruota attorno ad una colonna a forma di prisma ottagonale.
Siamo partiti con la costruzione dei gradini: abbiamo tagliato, incollato e avvitato i pezzi necessari a formare la struttura. La forma essenziale di queste strutture è un prisma a base trapezoidale, in cui ogni gradino si eleva di cinque centimetri più in alto del precedente.
Per lasciare la struttura aperta e visibile anche all’interno, sono stati costruiti sette gradini invece di otto. Da ogni base, quattro canne di bambù di diverse altezze “germogliano” perpendicolarmente al terreno, seguendo l’andamento dei gradini.
Le basi superiori dei gradini erano ricoperte da forme di compensato: queste sono state forate per tenere fermo il bambù.
La “struttura essenziale” dell’edificio è formata dai telai e dalle canne di bambù: a questi si sono aggiunti i decori propri, realizzati con materiali di scarto. Sono stati utilizzati spago, edera, ramoscelli, muschio, il frutto del liquidambar e dischi di legno, ottenuti “affettando” un ramo di medie dimensioni. Frutti e dischi di legno sono stati forati per essere attraversati dal filo.
Le decorazioni sono legate a canne di bambù e le “tende” di spago ricoprono completamente alcuni lati delle strutture essenziali.
Classe // 3B
Indirizzo // ARCHITETTURA
Titolo // Arco
Docente // Veneroni – Caspani
And into the forest I go, to lose my mind and find my soul – John Muir
Come elemento architettonico, l’arco è fondamento e parte portante di qualsiasi struttura. Anche in natura sono presenti degli archi che diventano strutture fisiche e naturali con lo scopo di conferire ordine, dinamicità ed equilibrio al mondo.
La similitudine che unisce un arco naturale con uno artificiale è che quest’ultimo nasce sotto lo stimolo degli esempi e delle possibilità offerti dalla natura. Entrambi hanno una via di passaggio sottostante; ciò che vogliamo rappresentare è proprio questo, un passaggio, un percorso da una realtà precedente a una successiva, un elemento di unione tra tutto quello che sta “al di qua” e tutto quello che sta “al di là”, ma anche tra tutto quello che è naturale e tutto quello che è artificiale, in modo da donargli continuità.
Arco come simbolo di cultura, d’amore e di vita, come simbolo del genio e della creatività umana e della sua espressione.
Proponiamo questi valore: il rapporto dell’uomo con l’ambiente, dell’espressione artistica con la capacità di scegliere e creare nuovi stili di vita, del singolo elemento naturale con il grande contesto in cui è inserito, come l’arco è in rapporto con l’architettura di cui è parte fondamentale, attiva e passiva.
Partendo con queste indicazioni, abbiamo poi sviluppato il nostro progetto, possibile solo grazie al lavoro di squadra, alla volontà di unire i nostri talenti e le nostre capacità al fine di creare qualcosa che porti in sé tutto ciò che siamo, come singoli ma anche come collettività. Vorremmo unire metaforicamente il nostro “arco” con la Villa Reale.
La Land Art è anche riciclo, riutilizzo, il concepimento di un’idea che tenga in considerazione e che rispetti il ruolo della natura e le sue caratteristiche.
Due sono le strutture lignee iniziali e ognuna è stata decorata con piccoli rami sottili, avvolti e intrecciati, contornati dalle foglie che si muovono delicate nella brezza, le stesse che, unendosi al verde del prato, cercano un contatto più prossimo con il cielo, arrivando a fonderne l’azzurro con il verde chiaro delle foglie.
“La via più chiara per penetrare nell’Universo passa per l’intrico di una foresta” diceva l’ingegnere, naturalista e scrittore John Muir e quindi per noi sarà come attraversare una foresta in miniatura, un guscio di foglie e rami, dove ogni tanto è bello perdersi per ritrovarsi, prendersi una pausa dal mondo esterno per chiudersi all’interno di legno e foglie, di armonia e poesia rappresentate dalla natura silenziosa e consenziente che, per chi vuole ascoltarla e accoglierla, ha tanto da trasmettere.
Classe // 3C
Indirizzo // DESIGN
Titolo // Madre Natura
Docente // Veneroni
Il progetto Land Art, commissionato dalla manifestazione Monza Green Experience, consiste nella realizzazione di un’opera ispirata al mondo naturale che coinvolga attivamente il pubblico, utilizzando unicamente materiali provenienti da scarti e avanzi di potature.
La nostra classe, 3C Design, partendo da una struttura precedentemente pensata e progettata per la giornata della lotta contro la violenza sulle donne (25 novembre), ha voluto realizzare una panchina. Abbiamo utilizzato del compensato per la produzione della struttura portante, composta da tre grandi sagome femminili. In seguito è stata trasformata ed elaborata, decorandola con canne di bambù, diverse tipologie di rami e legni recuperati dalle potature di stagione.
Il progetto è realizzato con l’obiettivo di recuperare quel contatto, ormai perso, tra natura e uomo. Contatto del quale l’uomo ha disperatamente bisogno, come si è visto durante il corso della pandemia. Nemmeno la scelta della panchina è casuale, in quanto questo elemento di design attiva e permette la convivenza e il dialogo.
Le tre figure femminili proteggono e avvolgono chi si affida ad esse, da qui il titolo della nostra opera “Madre Natura”.
Muschio, rondelle di rami e canne di bamboo diventano elementi decorativi importanti per la rifinitura e la cura nella realizzazione di qualcosa che non è solo un “oggetto”, ma strumento socialmente interattivo e aperto all’incontro con l’altro.
Classe // 3H
Indirizzo // ARCHITETTURA
Titolo // Cupole
Docente // Coltro
Ecosostenibilità e interattività sono i due punti fondamentali che abbiamo individuato per avviare il progetto.
È nell’attività “Land Art Contest” che si sviluppa e concretizza la nostra idea.
Provenendo da due anni di pandemia abbiamo voluto concentrarci sull’importanza nelle nostre vite
di un luogo protetto in cui rifugiarsi: molti di noi hanno trovato nella propria casa il conforto necessario per affrontare la situazione pandemica.
Sicurezza, protezione, calore sono le sensazioni da cui siamo partiti nell’intento di ideare un rifugio che avvolga il visitatore.
Abbiamo ideato e in seguito realizzato una successione di cupole geodetiche, composte da triangoli isosceli ed equilateri, che vanno a formare un percorso che verrà allestito durante l’esposizione dagli stessi visitatori.
Il materiale scelto è il bambù, ecologico e perfettamente adattabile alla nostra idea.
Gli utenti più piccoli saranno invitati a partecipare a dei laboratori nell’intento di realizzare dei moduli triangolari, in scala ridotta ma con la stessa tecnica adottata per la costruzione della cupola, per creare degli “acchiappasogni” con cui poi allestire l’interno delle cupole.
Classe // 4G
Indirizzo // FIGURATIVO
Titolo // Segni
Docente // Menendez
Addentrarsi nello spazio attraverso i segni,
segni tracciati dalle canne di bambù nell’aria,
segni che si combinano per suggerire forme.
Forme che alludono a possibilità di rappresentazioni
forme che stabiliscono relazioni,
forme che richiamano la vita e provano a citarla e quallora ad ospitarla.
Abbiamo usato le canne tagliate del boschetto della Villa
per provare a ridisegnare equilibri e a riproporre relazioni.
Opere:
– la mappa del ragno,
– Spirale di crescita,
– tela di vite ronzanti
– ape sonora
Ecco alcune foto della manifestazione (ph. Giuliano Fornaro)