La sede
La scuola ha sede nell’ala sud della Villa Reale, prestigiosa architettura neoclassica, che aveva già ospitato negli anni Trenta l’Istituto per le Industrie Artistiche, legato alla storia delle Biennali e Triennali di Monza e Milano. L’edificio, caratterizzato anche da un ampio cortile, è stato restaurato e ristrutturato compatibilmente con le esigenze didattiche e di conservazione dei Beni culturali e architettonici. La collocazione, a ridosso dei giardini della Villa Reale e del Parco di Monza, lo rende ambientalmente significativo e, al contempo, facilmente raggiungibile da ogni destinazione con mezzi di trasporto pubblico o privato.
La storia
La nostra storia nasce e si evolve dall’idea di un gruppo di artisti e progettisti milanesi che maturano il progetto, legato alle biennali e triennali di Milano e Monza, di una scuola all’avanguardia per le arti applicate. Dagli anni Trenta la scuola ha così avviato un’esperienza sperimentale di innovazione che ha visto nomi importanti del design, della grafica e delle arti figurative lasciare un forte segno nella didattica e nella formazione. Elemento fondante della sperimentazione nel campo della grafica, della foto cinematografia, del design e dell’architettura sono stati, per oltre quarant’anni, i laboratori di arte applicata che caratterizzano il nostro istituto d’arte e il liceo artistico progetto leonardo. Questi due percorsi scolastici hanno dato spazio al nuovo liceo artistico previsto dalla recente riforma.
I fondatori
Protagonisti del mondo della ricerca, della professione, dell’arte, della formazione, dell’azienda capaci di confrontarsi con spirito aperto.
Così grafici come Negri, A.G. Fronzoni e Michele Provinciali; architetti come Antonio Rossin e Piero Ranzani; maestri di tipografia e arti grafiche come R.Barboro, modellisti come C. Ogier, storici dell’arte come Zeno Birolli (figlio del fondatore di Corrente), scultori come Carlo Ramous e Pino Spagnulo (alcune loro sculture sono installate anche in diversi luoghi di Milano, per ultimo l’ingresso della nuova Scala alla Bicocca); fotografi come Ennio Vicario e Roberto Maderna; pittori come Giorgio Carpintieri; ricercatori come Narciso Silvestrini, scrittori come Giuseppe Pontiggia, assieme ad altri docenti di materie diverse provenienti dal mondo del lavoro e dall’industria (Antonio Galliari) diedero vita all’Istituto statale d’arte di Monza (Isa), in quello che era solo uno scantinato fatiscente di Villa Reale.
Parte del merito di questa nascita va attribuito, indubbiamente, anche agli amministratori di Monza dell’epoca, che interpretarono alla lettera il lascito con il quale Villa reale era stata affidata ai Comuni di Milano e Monza e all’Umanitaria affinché la destinassero a incentivare la cultura artistica.
E merito va, anche, ai rappresentanti del mondo produttivo locale (dirigenti di multinazionali come Philips o Alfa-Laval) che entrarono con consapevolezza a far parte del primo consiglio d’amministrazione, arricchendolo della propria cultura manageriale apertamente confrontata con gli approcci propri della formazione scolastica.